Anche l’intelligenza artificiale (AI) può essere sfruttata nel settore della bellezza. Lo dimostra, per esempio, un algoritmo di AI che permette di analizzare in tempo reale la pelle, rilevando diversi parametri cutanei. Si tratta di una soluzione diagnostica virtuale decisamente rapida che permette non solo di visualizzare i difetti cutanei, ma di ottenere anche una mappatura completa del viso. Tra i parametri che vengono presi in considerazione ci sono le occhiaie, l’acne, la consistenza, l’untuosità, l’arrossamento, l’umidità, le rughe e le macchie.

I benefici offerti dall’intelligenza artificiale

Sono già numerosi gli ambiti in cui l’intelligenza artificiale garantisce risultati importanti, dal mondo della finanza al comparto della sicurezza. È più recente, invece, il suo impiego nel settore della bellezza: è solo nel corso degli ultimi anni, infatti, che sono state sviluppate diverse applicazioni di AI che promettono di riuscire a diagnosticare gli inestetismi cutanei più comuni.

Per le persone che devono fare i conti con problemi di pelle le soluzioni non sono numerose, sia per questioni economiche che per la mancanza di tempo a disposizione: basti pensare che una semplice visita con un dermatologo richiede una spesa di oltre un centinaio di euro. Non ci si può neppure rivolgere al proprio medico di base, dal momento che egli non farà altro che consigliare il consulto di uno specialista.

In tempi recenti, le applicazioni di AI vengono adoperate nel settore beauty per permettere alle persone di testare nuove tinte o gli ultimi prodotti di make-up. Adesso, per fortuna, la tecnologia si è concentrata anche sulla cura e sulla salute della pelle.

Sono cinque le applicazioni proposte dai marchi di prodotti cosmetici più celebri che sono state messe alla prova dagli specialisti di dcderma.com, clinica dermatologica online.

La Roche Posay SpotScan

SpotScan richiede a chi la utilizza di scattarsi tre fotografie, attraverso le quali i dermatologi avranno la possibilità di analizzare i parametri cutanei, così da fornire una valutazione relativa alla gravità della condizione. È previsto un confronto tra prima e dopo utile per verificare i miglioramenti della pelle dovuti ai suggerimenti forniti dagli specialisti.

Purtroppo il sito non funziona con Chrome ma solo con Safari; per il resto comunque, è di semplice utilizzo. Il solo inconveniente è che c’è bisogno di tempo per avere delle immagini di qualità, dal momento che occorrono uno sfondo chiaro e una adeguata illuminazione.

Vichy SkinConsult AI

SkinConsult AI è un’app che è stata sviluppata con la collaborazione di ModiFace, una realtà che si occupa di intelligenza artificiale da poco entrata nell’orbita di L’Oréal. Si può accedere al sito unicamente da smartphone o da tablet, e al centro dell’attenzione sono i segni dell’invecchiamento: le macchie scure, la luminosità, i pori e le rughe.

L’algoritmo è stato messo a punto per esaminare la foto fornita, la quale viene messa a confronto con migliaia di altre immagini presenti in archivio. Tali informazioni provengono dalla banca dati di L’Oréal e dai contributi forniti da dodici dermatologi.

La procedura che gli utenti devono seguire è molto semplice e comune alla maggior parte degli altri siti di questo tipo: dopo aver caricato una foto è sufficiente specificare la tipologia di pelle e la propria età.

A quel punto, i risultati mettono in evidenza sia i punti di forza che i problemi che devono essere risolti.

Olay Skin Advisor

Anche nel caso di Olay Skin Advisor è necessario scattare un selfie e caricarlo: a quel punto il sito prenderà in esame cinque aree di invecchiamento della pelle. Gli utenti devono fornire alcune informazioni relative al tipo di pelle e ai prodotti che si utilizzano nella vita di tutti i giorni.

A quel punto si calcola l’età della pelle, basata sui vari problemi cutanei. Attraverso una valutazione delle zone di interesse, poi, vengono suggeriti dei cosmetici adatti a ognuna di esse. L’algoritmo di apprendimento profondo alla base dello Skin Advisor di Olay esamina tutte le immagini per poi produrre i consigli richiesti.

Volendo, è possibile creare un profilo personale per salvare il report: in questo modo sarà più semplice verificare i cambiamenti che coinvolgono la pelle con il passare del tempo.

TroveSkin

Su iTunes si può scaricare TroveSkin in modalità gratuita. Come sempre, si comincia realizzando un selfie; dopo aver eseguito l’accesso, si deve segnalare qual è il principale problema cutaneo di cui si soffre. A quel punto, l’app ha bisogno di qualche minuto per esaminare la foto.

Al termine dell’analisi viene fornito un punteggio da 1 a 100 con l’indicazione dell’età della pelle. Per parametri come le rughe, la consistenza, i pori e le macchie viene dato un punteggio che può essere medio, buono, molto buono o inferiore rispetto alla media.

TroveSkin, inoltre, fornisce dei suggerimenti che riguardano la beauty routine a cui ci si dovrebbe attenere, tenendo conto degli obiettivi che dovranno essere conseguiti. Nell’app si possono caricare e conservare delle immagini relative alla propria beauty routine, in modo da tenere una specie di diario.

I risultati di TroveSkin, che prende in considerazione i vari inestetismi, non vengono considerati abbastanza analitici. Per di più, non vengono proposti dei consigli relativi alle potenziali migliorie che si potrebbero applicare. In sostanza l’app non fa altro che indicare le aree in cui sono presenti i pori, le rughe e le macchie, ma il suo supporto si ferma qui. In sostanza, si può utilizzare TroveSkin al massimo come diario per verificare l’evoluzione della propria pelle.

Un aspetto positivo è rappresentato, invece, dalla disponibilità di contenuti testuali dedicati proprio alla cura della pelle. Va detto, comunque, che i consigli forniti devono essere presi in considerazione con cautela. Giusto per citare un esempio, si menziona l’uso del succo di limone come un efficace rimedio casalingo a cui far riferimento per dire addio all’iperpigmentazione, quando invece nel corso degli ultimi anni le potenzialità di questo prodotto sono state messe in discussione da diversi esperti del settore.

My SkinCoach

Con My SkinCoach, come sempre, ci si scatta una foto e, dopo che ci si è registrati attraverso il proprio indirizzo di posta elettronica, si può beneficiare di un’analisi del proprio viso.

Il responso si basa sui colori: il rosso è indice di disidratazione mentre il blu corrisponde a una pelle idratata. In più, vengono forniti dei commenti che riguardano le rughe, la secchezza e gli arrossamenti.

Interessanti sono l’opzione che consente di scoprire come sarà il proprio viso negli anni a venire e il tasto “Ripara la mia pelle” grazie a cui si possono ottenere suggerimenti a proposito dei cosmetici da impiegare.

Le altre soluzioni

Esistono anche altre soluzioni a cui ricorrere per un monitoraggio costante della pelle, ma necessitano di dispositivi extra.

Skin 360 di Neutrogena, per esempio, presuppone l’uso di una fotocamera particolare, munita di sensori, di luci led e di ingrandimento 30x, da collegare al proprio smartphone.

Dermatica, invece, è una piattaforma online che permette di interagire con uno staff di dermatologi che prescrivono i cosmetici da utilizzare. Resta sottinteso che un servizio di questo tipo non deve mai essere considerato un surrogato di una visita dermatologica dal vivo.

Gli svantaggi delle app

Non bisogna mai dimenticare che l’acido azelaico, la tretinoina e tutti gli altri prodotti che richiedono una ricetta medica possono essere prescritti solo da un medico di base o da un dermatologo. Di conseguenza è consigliabile usare le apps che integrano un consulto dermatologico online.

Va segnalato, poi, che non è detto che le diagnosi offerte tramite app garantiscano il 100% di accuratezza: ci sono ancora dei passi da compiere in tal senso per ciò che riguarda l’affidabilità delle tecnologie.

I dermatologi hanno un parere unanime nel sottolineare che i suggerimenti offerti dalle app di AI andrebbero presi con le pinze.

I professionisti medici per il momento non possono essere sostituiti dalla tecnologia.

L’interazione umana è sempre da preferire, come sottolineato dal fondatore di dcderma.com Andrea Giuseppe Di Stefano, medico dermatologo. Le app, inoltre, sono esposte a diversi inconvenienti tecnici; per di più possono essere origine loro stesse di disturbi, quali la dismorfobia corporea.

I pazienti in molti casi non possono prescindere da un dialogo diretto con uno specialista, anche se solo in viideo-consulto, per sentirsi sicuri di poter risolvere i propri problemi.

In base a una ricerca resa nota dalla British Skin Foundation, il 90% dei dermatologi ritiene che non si presti abbastanza attenzione alle conseguenze degli inestetismi della pelle dal punto di vista psicologico; e nemmeno le app di AI sembrano riservare la giusta importanza a questo aspetto.

A prescindere dal metodo per cui si decide di optare, si può affermare che gli strumenti online, almeno in questo momento di sviluppo, non devono prendere il posto della diagnosi offerta da un dermatologo, a maggior ragione nel caso in cui si abbia a che fare con problemi particolari come la rosacea o l’acne. Ciò non toglie che le applicazioni possano comunque risultare preziose per le persone che stanno cominciando a conoscere le caratteristiche della propria pelle, ma anche per chi necessita di suggerimenti sui cosmetici da adottare. Per il resto, il consulto con un dermatologo si lascia sempre preferire.